Lassù
Lassù
di Beniamino Pisati
Sono sempre stato interessato al rapporto uomo - ambiente naturale.
Il luogo in cui vivo, la Valtellina, ha molto da raccontare da questo punto di vista, qui l’uomo ha dovuto misurarsi con un territorio difficile ed ostile, fino alla fine del XIX secolo l’alveo del fiume Adda creava una palude in corrispondenza del fondovalle, questo ha costretto l’uomo a coltivare sulle ripide pendici delle Alpi. Oltre una certa altitudine non era più possibile coltivare, si è pensato di portare il bestiame data la scarsità capacità foraggiera del fondo. Un’opera immane di disboscamento per ricavare delle terre alte adatte al pascolo, sacrifici che hanno attraversato generazioni. Proprio la consapevolezza di questa fatica alleviata soltanto dal grande spirito di comunità è alla base della cultura alpina.
Ancora oggi gli alpeggi rappresentano un patrimonio straordinario per la Valtellina, non solo economico grazie alla produzioni di formaggi di fama internazionale, ma sopratutto per gli aspetti storici e culturali che questo mondo conserva e che costituiscono la memoria di un rapporto con la natura, di antichi saperi, di economie sostenibili.
In tarda primavera tra i 1500 e i 2200 metri le mucche vengono portate dal fondo valle ai pascoli in altura dove la qualità e varietà dell’erba donano ai formaggi prodotti un gusto straordinario. La lavorazione del latte in quota porta con se difficoltà a causa dell'asprezza del territorio: non ci sono strade, spesso l’energia elettrica non arriva, occorre grande dedizione e amore per la natura.
Questo lavoro prova a dare al mondo pastorale il ruolo centrale che ha sempre avuto in letteratura e pittura, non soltanto perché bello e bucolico (bulolus deriva da greco pasotore di buoi) ma perché Essenziale. Senza di esso scomparirebbero i pascoli, molte forme di vita si estinguerebbero, aumenterebbero i dissesti idrogeologici, il territorio diventerebbe più povero, monotono ed inospitale e perderebbe completamente l'attrattiva turistica.
In un mondo che va sempre più in fretta dovremmo soffermarci sui segni del passato, sulla realtà che ci circonda, lassù esiste ancora un mondo rurale senza tempo, profondamente radicato nella cultura e nei valori di questi luoghi.